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ciao Giovanni

Wednesday, October 27, 2010

Pronti si parte!

La societa’ qui in Corea cosi come altrove e’ testimone di rapidi cambiamemti che influenzano la nostra stessa vita, ultimamente si sta cercando di implementare la settimana di cinque giorni lavorativi e cosi’ si ha a disposizione tutto il fine settimana. Che fare? Tempo da trascorrere in famiglia, coltivare qualche hobby e possibilmente una escursione fuori citta’. Le autostrade somigliano sempre piu’ ad immensi parcheggi e soprattutto nei weekends ognuno cerca di trovare nuove mete e luoghi da visitare. Certo questo non e’ il caso della maggior parte dei lavoratori stranieri “costretti” a lavorare tutti i giorni e per lunghe ore..Per una volta diamo spazio all’immaginazione e consideriamo la possibilita’ che il nostro manager decida di darci una intera settimana di vacanza! Cosa vi piacerebbe fare e soprattutto dove andare?
Paesi esotici, spiaggie solitarie, montagne innevate, localita’ ricche di storia, difficile scegliere con tante possibili mete, c’e’ molto da vedere e sperimentare mentre cerchiamo qualcosa di nuovo, diverso, piu’ interessante e stimolanrte di quanto viviamo ogni giorno.

Pronti si parte…i primi giorni sono davvero eccitanti, tutto ha il sapore della novita’, troppo poco tempo per tutto quello che c’e’ da vedere. E dopo un po’, strano ma vero un senso di nostalgia ci prendee sorprende; ci manca il sapore di quel piatto particolare, l’aroma di un caffe’ espresso fatto come si deve, il suono familiare della nostra lingua, la famiglia, gli amici… ed e’ bello tornare a casa e riscoprire in maniera nuova tutto quanto a volte abbiamo rischiato di dare per scontato.
Ogni qual volta ritorno in Italia per vacanze cerco di trascorrere la maggior parte del tempo nel mio paese natio, incontrando vecchi amici, lavorando nei campi e riscoprendo la natura in tutta la sua bellezza e semplicita’.. Cosi facendo ho l’opportunita’ di scoprire la ricchezza e bellezza delle cose piu’ ordinarie e semplici e allo stesso tempo la profondita’ di quanto ci portiamo dentro. Il viaggio piu’ soprendente ed arricchente non e’ quello che possiamo fare al di fuori quanto piuttosto quello che ci riporta dentro, al centro di noi stessi. San Agostino esclama nella sua autobiografia: “Mio Dio ti ho cercato in tanti modi al di fuori, in tante esperienze diverse ed ora, soltanto ora scopro che Tu sei dentro di me, cosi’ intimo a me piu’ di quanto lo sia io a me stesso”.
Ogni giorno e’ ricco di eventi, persone che incontriamo, storie che condividiamo e  tutto questo rappresenta lo scenario del nostro viaggio all’interno, la strada che ci conduce alla riscoperta della bellezza e ricchezza della presenza di Dio nelle nostre stesse esistenze.
Troviamo il tempo necessario per questo viaggio e percorriamo con gli altri l’itinerario che ci porta a scoprirci luogi santi, santuari della presenza di Dio stesso. Vi auguro un piacevole viaggio di ritorno a casa!

Sunday, October 24, 2010

Di che film si tratta?

“Di che film si tratta?”, capita talvolta durante la prima colazione, seduti intorno alla tavola, mangiucchiando qualcosa prima di entrare nelle attivita’ della giornata che si apre davanti. “Di che film si tratta?”, “Non so bene ho solo letto la trama, ma gli attori sono ben conosciuti e poi il regista e’ quello famoso...”. Un nuovo film e’ appena uscito e nel dubbio se ne valga la pena, la conferma viene dagli attori celebri ed in particolare la garanzia e’ data dalla firma del regista. Ci possiamo dunque fidare, prenotare i biglietti e gustare la trama di questo nuovo film.


Estrema periferia di Nagoya (Giappone), l’allarme della sveglia e’ anticipato dal canto delle suore Missioniarie della Carita’(quelle di Madre Teresa) che in cappella gia’ cantano e pregano le lodi mattutine. Seduto ora alla scrivania, guardo attraverso la finestra i campi di riso pronti per la mietitura, i contadini che si avviano ai campi portando nelle mani gli arnesi necessari, i bambini con il berretto giallo che si lasciano condurre dai nonni alla fermata dell’autobus, i ragazzi e le ragazze con l’uniforme scura in sella a bici troppo simili che sembrano sciamare verso scuola, il signore che porta il cane a passeggio tra i campi, su cui vola alto un gruppo di corvi in attesa sicura di qualche acino di riso lasciato tra i solchi. Scena puntuale che ogni mattina mi ritrovo non solo a guardare, ma quasi a gustare e contemplare, il tutto avvolto in un silenzio di fondo, poche voci, niente schiamazzi, una calma che sembra essere l’animo di un popolo pur sempre in movimento, in gesti quasi abituali, sincronici, come se fossero chiamati a recitare una parte loro assegnata da un regista che e` li` dietro le quinte di uno scenario che e` il mondo stesso.
Quale dunque il mio scenario, quale il dramma che ognuno di noi vive, quale la parte che si e` chiamati a svolgere? Sono forse io il protagonista principale di una storia che si articola su una sceneggiatura da me certo non scritta; e d’altronde non sono certamente un semplice spettatore, restando alla finestra. Scendo anche io in campo ed inforcata una bici sembro voler solcare quei campi di riso dopo il raccolto, ma pronti ad una nuova semina e piantagione; i contadini ne bruciano le stoppie mentre una solerte anziana signora copre con paglia il giardino che affrontera’ il rigido inverno. Sono forse io il protagonista d questo film? Non certo l’unico attore, perche` troppi i possibili ruoli per una sceneggiatura che attraversa spazi e tempi ed ancora non raggiunge il fine; si e` parte dunque di un dramma che che si svolge lento, continuo, con le sue stagioni, tra raccolti e semine, afa d’estate e rigori d’inverni rigidi. Quello che mi consola, oltre la varieta` dei personaggi e dunque possibili attori e` lo sguardo attento del regista (quello famoso) che sostiene i passi incerti e la voce fioca degli attori alle primi armi. Assorto in questi e simili pensieri sono richiamato dal tintinnio della campanella, e` l’ora di celebrare messa, mi preparo, mi vesto in sagrestia e la liturgia mi prende come per mano, guidandomi in un dramma ancora una volta ripresentato, sempre unico, ma che avvolge ogni spazio ed ogni tempo, anche il mio anche il tuo. Chiamati a farne parte, da protagonisti al di la` delle titubanze, fissando lo sguardo alle indicazioni sicure del regista (quello famoso). Non un nuovo film questa volta, ma un film sempre nuovo, mi chiedero` ancora “Di che film si tratta?”.

             (Giappone, ritiro annuale alle Missionarie della Carita`, che lavorano in Corea, Giappone, Sakkalin-Russia e Mongolia)

Saturday, October 2, 2010

" I believe in angels "


Non ho alcuna intenzione di aggiungere un altro capitolo ai volumi di disquisizioni teologiche e filosofiche sulla natura degli angeli cercando come di enumerarne qualita fisiche e caratterisistiche proprie nel loro particolare ruolo di mediazione tra Dio e gli uomini. Il cercare timidamente come di scostare le loro ali che pudicamente coprono quanto ha dato adito a dibattiti teologici nei secoli scorsi e una tentazione che accantono subito.
Quante sono le schiere angeliche? Quale la loro natura? Se gli angeli esistono, quale e la loro particolore funzione? Tante sono le possibili domande a cui pur tentando non si potrebbe dare mai delle risposte sia pur plausibili. Allora tralasciamo ogni possibile trattato in materia e vi racconto quello che io so a proposito degli angeli.
 Gli angeli sono una espressione di quella costante e premurosa attenzione materna di Dio nei confronti della umanita.
Una signora distinta sui cinquantanni, vedova da qualche anno ed ora felice nonna che di tanto in tanto si fa presente con una telefonata. Padre, sicuramente e molto preso dal suo lavoro, ma che ne dice di un invito a pranzo?. Ed eccola li sorridente ed elegante ad aspettarmi allingresso del ristorante; ottimo pranzo a base di pesce crudo e condito dalle sue domande che rivelano una attenzione costante e premurosa. Senza troppi discorsi ed in maniera piu che concreta sperimento cosi una presenza angelica.
Che dire di Joseph e Maria (gli angeli vivono anche in coppie) che aspettano la nostra comunita in un giardino pubblico per mostrarci la loro casa che mettono a disposizione per le nostre vacanze annuali? Medico lui, professoressa di universita lei, distinti, discreti ed I loro gesti confermano ancora una volta il messaggio evangelico delle cento madri, padri, sorelle e fratelli.
Ogni volta che vado in diocesi per incontri mensili o semplicemente per affari eccomi apparire il volto sorridebnte di Jacopo, un prete coreano che lavora nella amministrazione diocesana. Giovanni, come va? Vivere in terra straniera non deve essere facile Quando vuoi contattami e vediamo di organizzare una uscita insieme. Angeli in clergyman? Si vede che si aggiornano anche loro!
Ci sono poi angeli domestici, quelli che te li ritrovi sempre intorno come Maria ad esempio. Due volte a settimana viene in casa per preparare qualcosa da mangiare, non parla molto ma e sempre pronta a canticchiare (che faccia parte dei cori angelici?) e credo abbia un debole per Bocelli! Ha le chiavi di casa e viene a tutte le ore: un piatto particolare appena preparato, dei vestiti per la gente che incontriamo nei nostri ministeri, la spesa fatta a notte tardi, una tisana per I nostri primi raffreddori
E le schiere angeliche? Come il gruppo di Cecilia, una nonnina tutta pepe, che periodicamente invade la nostra casa per le pulizie; volti di cui non conosco neppure il nome e che mi dicono ancora una volta quella attenzione costante e premurosa di un Dio che ha promessosono con voi per sempre.
Questi alcuni dei miei angeli, arcangeli, cherubini e serafini, sono uomini e donne che esprimono la presenza di Dio sui nostri cammini fatti di gioie e sofferenze ma conditi sempre da una speranza che non delude.
Questi I miei angeli ed ognuno di noi potrebbe parlare dei propri: quanta gente ti estata vicina? Quanti ti hanno sorriso ed acclto? Quanti ti hanno preso in cura ed amato?
La prossima volta ci incontriamo raccontami dei tuoi angeli

                                                                P. Giovanni omi